Analisi
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In
questa sezione vengono esaminati gli indicatori di Furyo JChart: volume,F-volumi,
volatilità, standard
deviation, patterns, medie
mobili, bande Bollonger, XTsar,
Xstocastico, Stocastico,
, RSI, CCI, MACD,
ROC, P-ciclica, Chande,
Relativo, DM-ADX, Parabolic,
Aroon.
Attraverso il
pulsante |
Lo stocastico esponenziale e XTSar sono costruiti con formule mantenute riservate che si differenziano da quelle generalmente usate.
Volumi: i volumi vengono indicati con barre blu e con barre rosse; le prime indicano volumi in aumento rispetto al periodo precedente, mentre le seconde segnalano volumi in diminuzione. E' possibile inserire una media mobile.
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F-volumi:
attivando questa analisi viene visualizzato un istogramma costruito
con barre orizzontali che hanno per altezza un intervallo di prezzo
modificabile, e per lunghezza i volumi di scambio ad esso relativi. Ecco il
procedimento che porta alla costruzione delle barre. Inizialmente viene considerato il minimo
assoluto che il grafico ha fatto segnare nel periodo visualizzato: questo
valore costituisce l'estremo inferiore del primo intervallo,
rappresentato dalla prima barra in basso. A questo, punto per fissare
l'estremo superiore dell'intervallo, occorrerà premere :
attraverso il cursore bisognerà selezionare la percentuale con la
quale verrà incrementato il valore dell'estremo inferiore determinando
così
l'intervallo di cui verranno cumulati i volumi. Ma vediamo un esempio
pratico.
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Supponiamo che il minimo assoluto del periodo visualizzato sia 100: questo valore sarà l'estremo inferiore della prima barra in basso. L'estremo superiore sarà determinato quindi da 100 più la percentuale di ricarico scelta attraverso il cursore della finestra di modifica analisi: nel nostro esempio la percentuale è quella predefinita, cioè 2%, quindi l'estremo superiore sarà fissato a 102. Tutte le barre avranno altezza uguale a 2 e lunghezza pari alla somma dei volumi che si sono registrati all'interno degli intervalli rappresentati, appunto, dalle barre.
Per un approfondimento su questa tecnica di analisi si veda http://www.xtrader.net/guide.php3?./guide/ind/supporto
Volatilità: per volatilità si intende, in prima approssimazione, una misura della variabilità dell'andamento del prezzo. La volatilità storica, cioè la variabilità che ha contraddistinto il titolo nel passato, può essere usata per misurare quanta incertezza esista circa i futuri movimenti del prezzo del titolo. Al crescere della volatilità aumenta la probabilità che la performance del titolo risulti o molto brillante o molto modesta, ma comunque che il titolo (o indice) si muova. Data una serie storica di prezzi formata da n dati, ne viene calcolata la deviazione standard; successivamente la volatilità viene stimata moltiplicando il risultato ottenuto per la radice quadrata del numero di periodi su cui si vuol avere la proiezione della volatilità storica (se per esempio si vuol stimare la volatilità ad un anno si inserisce nell'apposito campo il numero 252, cioè approssimativamente il numero di giorni di borsa aperta in un anno). Si supponga di studiare la volatilità ad un anno di un titolo che oggi vale 100. Se la volatilità annua calcolata ad n periodi è del 20% vuol dire che si stima che il prezzo possa oscillare tra 120 e 80 (100+20%; 100-20%) nei successivi 252 giorni di borsa. Un aspetto molto importante riguarda la scelta degli n dati su cui calcolare la volatilità (terzo campo dell'apposita maschera): usando un numero di rilevazioni relativamente grande si ottiene una stima più accurata, ma si corre il rischio di usare dati troppo vecchi falsando il risultato. Una regola pratica suggerisce di usare i prezzi di chiusura degli ultimi 90-180 periodi; un altro metodo è quello di indicare un numero di periodi uguale a quello di cui si vuol stimare la volatilità: ricercando la volatilità annua dovrebbero essere usati 252 dati; per una volatilità mensile le chiusure dell'ultimo mese di rilevazioni e così via. Torna su Vedi modifica analisi
Standard deviation: è un indicatore di variabilità detto anche scarto quadratico medio. Considerata una serie storica viene inizialmente calcolata la varianza, vale a dire la media dei quadrati delle differenze tra i singoli dati e la media degli stessi. Successivamente viene estratta la radice quadrata di questo valore (varianza), calcolando così la deviazione standard. Sostanzialmente la deviazione standard indica di quanto mediamente ci si discosta dalla media dei prezzi (o punti di indice) calcolata ad n periodi. Torna su Vedi modifica analisi
Patterns:
permette di visualizzare le figure tipiche dell'analisi candlestick (candele
giapponesi). Cliccando questa opzione in fondo allo schermo compaiono
due nuovi pulsanti: con (Set) viene aperta la finestra contenente tutte le
figure che Furyo JChart sarà in grado di rilevare (è sufficiente selezionare
quelle che si desidera siano trovate); con (Etic)
queste figure saranno accompagnate da etichette che ne evidenzieranno il
nome. L'interpretazione dei patterns che Furyo JChart è in grado di
rilevare dipende non solo dalle candele che li compongono, ma anche dal
contesto in cui sono inseriti. Per evitare falsi segnali od errori è
sufficiente premere
e modificare il periodo sul quale verrà effettuata la ricerca (per maggiori
informazioni si veda Modifica analisi alla voce
Patterns) selezionare un periodo di analisi adeguato in modo che Furyo JChart
possa interpretare la figura candlestick tenendo conto delle candele
che la formano e di altre informazioni come il trend in cui si inserisce. Per
un approfondimento sulle figure candlestick cliccare qui.
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Medie
mobili: si possono inserire fino a tre medie mobili
semplici o esponenziali (queste caratteristiche sono selezionabili
attraverso il tasto
). Le medie mobili sono particolarmente utili in caso di tendenza ben
definita: in questo caso una tecnica per il loro utilizzo consiste nell'andare lunghi (comprare)
quando il prezzo supera dal basso verso l'alto la media mobile, mentre il
segnale di vendita viene offerto in caso di perforazione dall'alto verso il
basso. Possono essere utilizzate anche due o più medie mobili
contemporaneamente ed in questo caso il segnale di entrata si ottiene quando
la media mobile corta, cioè costruita con un numero di osservazioni minore
e quindi più reattiva, perfora al rialzo la media mobile più lunga, mentre
il segnale di vendita avviene in caso di perforazione dall'alto verso il
basso (questo in un'ottica rialzista, il discorso è speculare per chi opera
da ribassista). Un particolare utilizzo delle medie di Furyo JChart è
quello che permette la creazione della cosiddetta "busta", ovvero
di una forma semplificata di bande Bollinger in cui non si fa uso della
deviazione standard: le due bande esterne sono ottenute sommando e
sottraendo alla media una percentuale predefinita modificabile attraverso il
secondo dei campi per la Modifica analisi (
).
Scegliendo con la barra di scorrimento per esempio il valore 10, la banda
superiore e quella inferiore si troveranno
rispettivamente a +10% e -10% dalla media centrale.
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Bande Bollinger: sono costruite partendo da una media mobile semplice della lunghezza standard di 20 periodi (linea centrale) a cui viene sommato/sottratto il doppio del valore della sua deviazione standard calcolata su 20 periodi per rappresentare la banda superiore/inferiore. Generalmente si ritiene che un movimento del prezzo iniziato in corrispondenza di una delle due bande porti a toccare anche l'altra; inoltre la fuoriuscita dalle bande viene interpretata come un possibile eccesso che potrebbe prefigurare una possibile inversione della tendenza. Una versione semplificata delle bande di Bollinger, la cosiddetta "busta", è costruita facendo riferimento alle medie mobili e si rimanda a questo argomento per un approfondimento.
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XTSar: questo indicatore di tipo S.A.R (Stop And Reverse) cerca di individuare il trend autoadattandosi alla situazione disegnando una simil trend-line non retta. Si aprono posizioni lunghe quando il prezzo supera dal basso verso l'alto il TSar e viceversa si chiudono quando il prezzo fora dall'alto verso il basso l'indicatore (questo in un'ottica rialzista, il discorso è speculare per chi opera da ribassista).
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XStocastico: versione esponenziale dello stocastico.
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Stocastico: questo indicatore è basato sull'osservazione che in una tendenza rialzista i prezzi di chiusura tendono ad avvicinarsi ai massimi del prezzo stesso, mentre in una tendenza al ribasso accade invece che i prezzi di chiusura siano generalmente più vicini al prezzo minimo. Si compone di due indicatori: la %Kline, costruita come di seguito indicato, e la %Dline che ne costituisce una media mobile a n periodi
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E' possibile inserire anche una media della %Dline. Questo indicatore è normalizzato per oscillare all'interno di intervallo compreso tra 0 e 100 ed offre un segnale positivo quando la %Kline incrocia dal basso verso l'alto la %Dline e ciò avviene in corrispondenza di valori dell'oscillatore superiori a 20 (linea di ipervenduto) e negativo quando la %Kline taglia dall'alto verso il basso la %Dline e questo avviene uscendo dalla fascia di ipercomprato (la linea posta a 80).
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RSI:il Relative Strenght Index misura la forza del titolo o indice rispetto a se stesso. Esistono diverse versioni che si rifanno ad una stessa formula
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dove RS è un rapporto costruito seguendo differenti procedimenti: o come rapporto tra il numero delle variazioni
positive e il numero delle variazioni negative verificatosi
all'interno di un certo arco temporale; o come rapporto tra la la somma
dei punti di prezzo o indice delle variazioni positive e la somma dei punti
delle variazioni negative, sempre ad n periodi; oppure come rapporto
tra la media esponenziale di n
periodi dei singoli incrementi di prezzo diviso la media esponenziale di
n periodi dei singoli decrementi di prezzo. Il Rsi fornisce
indicazioni positive nel momento in cui, uscendo dalla sua zona di
ipervenduto, si gira al rialzo e si dirige verso la linea di ipercomprato,
segnalando la forza della tendenza in atto; indicazioni negative invece si
hanno quando l'oscillatore si gira verso il basso uscendo da questa fascia.
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CCI: il Commodity Channel Index di Donald Lambert fu ideato per rilevare i possibili punti di svolta dei cicli stagionali dei prezzi delle materie prime. E' costruito seguendo questo procedimento: inizialmente viene calcolata la media aritmetica tra massimo, minimo e chiusura di una seduta; in un secondo momento si calcola una media mobile ad n periodi della prima media aritmetica; poi si sottrae la media mobile ad n periodi alla media aritmetica; la misura così trovata viene divisa per il valore assoluto di questa differenza moltiplicato per il numero 0,015. Il CCI si muove prevalentemente all'interno di un intervallo che va da +100 a -100 ed è proprio il superamento di questi livelli che indica il probabile inizio di un trend definito, mentre il rientro all'interno del canale 100/-100 evidenzia il possibile esaurimento della spinta in corso. Come per tutti gli oscillatori il numero di periodi su cui è calcolato va scelto con cura e sperimentato caso per caso. Tuttavia Lambert era convinto che la sua lunghezza dovesse essere pari ad un terzo della durata del ciclo individuato, per esempio, tra due minimi.
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MACD:
il Moving Average Convergence Divergence è costruito come rapporto tra una media mobile esponenziale a 12 periodi e
una media mobile esponenziale a 26 periodi; a questo risultato si sottrae il
valore di una terza media mobile (signal line) di questo rapporto. Questo
Macd viene rappresentato attraverso un diagramma a barre rosse (valori
negativi) e barre blu (valori positivi) che oscilla intorno allo zero. La
lunghezza della signal line può essere
modificata con il pulsante .
Contemporaneamente sia il rapporto tra le due medie sia la signal line
vengono rappresentate sotto forma di un secondo oscillatore. Il Macd
fornisce un segnale positivo quando il diagramma a barre da rosso diviene
blu (cioè quando la linea che rappresenta il rapporto tra le medie
attraversa dal basso verso l'alto la signal line) e negativo in caso
opposto.
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ROC:il Rate Of Change ad n periodi è il rapporto tra il prezzo o indice del periodo corrente rispetto a quello di n periodi precedenti. E' un indicatore di momentum che oscilla intorno allo zero: valori maggiori di zero indicano che la tendenza del prezzo è al rialzo; valori negativi che la tendenza dei prezzi è al ribasso.
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P-ciclica: generalmente per pista ciclica si intende quell'oscillatore costruito come differenza ad n periodi tra il prezzo e una media mobile (in Furyo JChart è possibile costruire una "pista ciclica" come differenza tra due medie mobili). E' un indicatore di momentum: quando attraversa la linea dello zero si hanno indicazione rialziste dato che significa che il prezzo è maggiore della sua media mobile, o la prima media mobile maggiore della seconda; indicazione ribassiste si ottengono invece quando la pista ciclica si porta in terreno negativo, dato che in questo caso il prezzo scivola sotto la sua media o la prima media mobile è inferiore alla seconda.
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Chande: l'andamento del mercato può essere distinto in "tranding market" e "trading market". Il primo si caratterizza per una tendenza ben definita (al rialzo o al ribasso) mentre il secondo per un trend incerto e laterale. Il Trendscore di Tushar Chande si propone di segnalare la direzione del trend e la sua forza attraverso una scala di valori che varia tra -10 e +10. Supponiamo di voler calcolare il Trendscore a 10 periodi. Si confronta la chiusura corrente, che chiameremo C(t), con la chiusura di 10 periodi fa, che chiameremo C(t-10). Se C(t) è maggiore o uguale a C(t-10) il Chande prende valore 1, altrimenti -1. Successivamente si confronta C(t) con C(t-9) e se la chiusura corrente è maggiore o uguale alla chiusura di 9 periodi fa viene sommato il valore 1 al precedente valore (1 o -1) mentre altrimenti viene sommato ancora -1 e tutto questo si ripete per 10 volte (nel nostro esempio). Quindi l'indicatore prenderà come valore minimo -10 quando la chiusura di corrente è inferiore a tutte le chiusure precedenti che vengono considerate (segnalando una tendenza ribassista); prenderà il valore massimo di 10 in caso contrario (segnalando una tendenza rialzista).
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Relativo: confronta la "forza" del grafico visualizzato sullo schermo relativamente ad un secondo grafico (definito titolo base) calcolando la variazione percentuale tra il prezzo di chiusura corrente e il primo visibile sulla sinistra dello schermo per entrambi i titoli. Successivamente ne calcola la differenza. Per scegliere il titolo base occorre digitarne il nome nell'apposito campo (vedere figura sottostante) e successivamente premere GO: i suoi dati verranno caricati esattamente come quando si visualizza un grafico nella finestra principale e potranno così essere manipolati da Furyo JChart per costruire l'indicatore Relativo le cui componenti vengono di seguito spiegate.
Cliccando il tasto di modifica
() appaiono infatti i seguenti tre pulsanti:
- vT (visualizza titolo): premendolo viene visualizzata nell'area oscillatori una linea i cui punti sono determinati dalla variazione percentuale tra la chiusura corrente e la prima chiusura visibile sullo schermo del titolo in esame.
- vB (visualizza base): premendolo viene visualizzata nell'area oscillatori una linea i cui punti sono determinati dalla variazione percentuale tra la chiusura corrente e la prima chiusura visibile sullo schermo del titolo base.
- vD (visualizza differenza): premendolo viene visualizzata nell'area degli oscillatori una linea costruita come differenza tra i due valori espressi dalle linee vT e vB. La linea assumerà colore verde se positiva, rosso se negativa.
Una volta attivato, l'indicatore relativo può essere memorizzato all'interno di un contesto premendo come di consueto il pulsante SALVA. Verrà salvato anche il nome del titolo base con il quale viene effettuato il confronto: visualizzando grafici diversi sullo schermo sarà possibile quindi confrontarli con lo stesso titolo base. Nel caso in cui il contesto che ospita l'indicatore Relativo sia il primo, i dati del titolo base vengono caricati automaticamente una volta connessi a Furyo JChart mentre altrimenti vengono caricati nel momento in cui si passa da un contesto all'altro.
L'indicatore relativo può essere usato attualmente con i time frame day, week e month.
Esempio: supponiamo di voler confrontare il grafico del titolo Alleanza assicurazioni con il grafico del Mibtel. Il grafico del titolo è visualizzato nell'area grafici; ora digitare il nome Mibtel nello spazio vicino al tasto vT e successivamente premere GO: con questa procedura si è appena scelto il grafico che verrà confrontato con Alleanza e ne verranno caricati i dati. Come precedentemente esposto sarà sufficiente premere i tasti vT, vB e vD per visualizzare il risultato di questo confronto che apparirà sotto forma di una linea colorata che si troverà sopra lo zero quando la variazione del prezzo corrente rispetto al primo prezzo visibile sullo schermo del titolo Alleanza sarà superiore alla variazione tra la chiusura corrente e la prima chiusura visibile sullo schermo dell'indice Mibtel; viceversa sarà colorata di rosso.
DM-ADX: Il Directional Movement Index di Wilder è formato da due distinti indicatori, il Directional Movement Plus (DM+, color blu) e il Directional Movement Minus (DM-, color rosso). Il processo che porta alla costruzione di questo oscillatore è complesso e l'approfondimento esula dagli scopi di questa guida. I segnali operativi offerti dal DMI sono positivi quando il DM+ supera al rialzo il DM- e negativi quando il DM+ supera al ribasso il DM-. Maggiore è la distanza tra le due linee e maggiore è la forza del trend in atto per il cui apprezzamento Furyo Jchart affianca anche l'ADX di Wilder (Average Directional Movement Index): un ADX crescente indica che la tendenza in corso si mantiene forte; un ADX decrescente indica al contrario che il trend attuale si sta indebolendo.
Parabolic: il Parabolic SAR (Stop And Revers) di Wilder è un indicatore particolarmente utile nelle fasi di mercato ben definite (trending markets) che nel nome stesso contiene già una sua peculiarità: esso segnala infatti i possibili punti di svolta del mercato facendo chiudere la posizione corrente nel momento in cui il prezzo sorpassa il SAR (da qui il termine Stop) e aprire contemporaneamente una posizione contraria (da qui il termine Reverse) mantenendo quindi l’operatore costantemente sul mercato. Ad esempio se è stata aperta un’operazione al rialzo, nel momento in cui il prezzo supera dall’alto verso il basso il SAR questa viene chiusa per aprirne un’altra al ribasso. Viceversa nel caso di un’operazione ribassista.
I parametri da tener presente nell’utilizzo di questo indicatore sono:
il fattore di accelerazione, che in Furyo JChart è impostato secondo quanto suggerito dallo stesso Wilder, ossia a 0,02 (per esigenze tecniche i parametri dei campi relativi al SAR non sono indicati in numeri decimali ma in millesimi, quindi 20 indica 20 millesimi, cioè 0,02).
Il coefficiente di ricarico del fattore di accelerazione, che si trova nel primo campo della modifica analisi del SAR. Generalmente impostato a 0,02 (come detto sopra in Furyo JChart questo valore decimale viene “convertito” in un numero intero espresso in millesimi, ossia 20).
Il massimo valore raggiungibile dal fattore di accelerazione: presente nel terzo campo della modifica analisi, in linea con quanto indicato da Wilder che suggerisce un valore massimo di 0,2 viene impostato a 200 (millesimi).
Per un ulteriore approfondimento riguardo alla possibilità di modifica dei parametri standard si veda modifica analisi.
Aroon: questo indicatore è stato sviluppato da Tushar Chande ed è composto da due linee. L'"Aroon Up" (linea blu) che è costruito con il numero di periodi trascorsi dall'ultimo massimo relativamente all'intervallo considerato (modificabile attraverso la modifica analisi); l'"Aroon Down" (linea rossa) che è invece costruito con il numero di periodi trascorsi dal più recente minimo relativamente all'intervallo considerato.
L'Aroon varia da 0 a 100 e le indicazioni operative che se ne traggono sono le seguenti:
segnale rialzista quando l'Aroon Up supera al rialzo l'Aroon Down; segnale ribassista quando l'Aroon Down si trova sopra l'Aroon Up
si ha un segnale di positività del trend quando la linea blu dell'Aroon Up è uguale a 100 ed anche quando è compresa tra 70 e 100 e contemporaneamente la linea dell'Aroon Down oscilla tra 0 e 30
si ha un segnale di negatività del trend quando, contrariamente al punto precedente, l'Aroon Down è uguale a 100 ed anche quando è compreso tra 70 e 100 e contemporaneamente l'Aroon Up oscilla tra 0 e 30
quando le due linee procedono parallelamente l'Aroon fornisce un segnale di consolidamento della tendenza in atto.
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Come detto i valori
degli indicatori possono essere modificati con l'apposito pulsante .
Per maggiori informazioni clicca qui.
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